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Nascita e vita di un brand: Dixie e la sua scalata verso il successo

Firenze è sinonimo di bellezza in tutto il mondo, e la bellezza, si sa, è legata in modo indissolubile al mondo della moda. Dal connubio di questi tre elementi nasce Dixie, noto brand di abbigliamento nato a Firenze nel 1996 ed espressione di una moda frizzante, colorata, mai monotona, una moda che esce dai soliti schemi e attraverso la quale differenti generazioni di donne riescono a esprimere la propria personalità.
“La moda segue, la moda non impone”: questa l’idea di Giovanni Guastella, art director e fondatore, insieme a Massimo Frosini, di Dixie, azienda che partendo da quella che è la realtà cittadina fiorentina è riuscita in pochi anni ad accedere e a conquistare, in prima battuta, il mercato nazionale e, successivamente, i mercati internazionali più importanti del settore.
Specializzata in quello che viene definito il “fast fashion”, Dixie, il cui nome rievoca uno dei due topolini del noto cartone animato Dixie, Pixie e Mr Jinks, rappresenta in modo assoluto l’idea di fiorentini che ce l’hanno fatta e dimostra come si possa, partendo dal basso, raggiungere il successo.
Ma quali sono i fattori che contribuiscono ad ottenere questo risultato? La tenacia, la passione, il senso del sacrificio e la voglia di realizzarsi non devono assolutamente mancare. Oltre a tutto questo, ruolo non secondario assumono altri elementi quali ad esempio l’utilizzo della tecnologia, l’impiego di “manodopera giovanile”, l’accesso e la contestuale operatività in più mercati, tutti ingredienti che insieme e ben dosati garantiscono stabilità e lunga vita all’azienda consentendole di rimanere sempre al passo con i tempi senza mai perdere però la propria identità.
Elemento che sicuramente contraddistingue l’azienda è sicuramente il modo in cui la stessa concepisce la “rete”. Lo shopping ed internet, l’e-commerce e tutto ciò che ha a che fare con questo universo, il potere e l’influenza che la tecnologia ha oramai nelle nostre esistenze non possono essere sottovalutati e per tale motivo l’azienda punta a qualcosa di diverso, qualcosa che riesca a far interagire la modalità di acquisto on line, molto utilizzata soprattutto dai giovanissimi, con l’acquisto nel mondo reale. L’obiettivo: la creazione di un nuovo concetto di negozio, inteso come opportunità, vera e propria “esperienza emozionale” per il cliente, come afferma lo stesso Guastella, piuttosto che semplice luogo in cui si può comprare ciò di cui abbiamo bisogno o che ci piace.
Perché le mode nascono da esigenze, da desideri, le mode seguono gli umori, i sentimenti di chi crea le mode stesse e di chi le indossa. Per questo la moda segue e non impone, per questo la vita reale continua ad avere primaria importanza per l’operativo di Dixie.
Anche in ambito lavorativo, la vita reale, contrapposta a quella virtuale e computerizzata, mantiene la sua supremazia e lo fa attraverso la valorizzazione e l’impiego della manualità, passione intrisa di competenze ed abilità tecniche, ed elemento indispensabile nel settore della moda. Manualità a cui l’art director consiglia di approcciarsi perché è grazie a questa che i giovani interessati e appassionati di moda possono entrare a far parte di questo meraviglioso mondo: con un occhio di maggior riguardo verso la manodopera giovanile dell’area fiorentina, considerata dotata, vuoi anche per tradizione familiare, di una predisposizione naturale al lavoro nel mondo della moda e del tessile, l’azienda spalanca le porte a chi vuole con impegno prendere parte al progetto evolutivo di Dixie.
La mission è l’espansione del brand, attraverso il consolidamento e il potenziamento del ruolo dell’azienda nei mercati in cui è già presente e l’accesso a nuovi mercati, perché, come spiega lo stesso Guastella, la logica del settore imprenditoriale vuole che operando su più mercati, tra loro differenti per dimensione e caratteristiche, la gestione di un’eventuale crisi che colpisce il singolo mercato appare meno complessa e si riesce inoltre ad ottenere una limitazione delle ripercussioni negative sul proprio complesso aziendale.
Ci si chiede spesso se il gioco valga la candela e su questo Guastella non ha alcun dubbio: ora come allora il fondatore di Dixie crede nell’investimento fatto, nei sacrifici, economici e non, sostenuti e nei risultati ottenuti, Sostenendo con convinzione che investire oggi nell’area locale fiorentina e toscana può dare ottimi risultati. L’area fiorentina, infatti, comprensiva anche del Distretto Tessile Pratese, che è in questo momento il distretto tessile più importante d’Europa ed in cui, peraltro, la “comunità” imprenditoriale italiana e quella cinese, sulla base di un fitto intreccio di rapporti economici e sociali collaborano per creare una forte e duratura sinergia, è, non dimentichiamolo, una delle capitali della moda nel mondo.
Le difficoltà non sono mancate e forse mai mancheranno ma grazie alla volontà, alle idee, alla competenza e alla continua ricerca della qualità, si può realmente realizzare qualcosa di importante. Dixie ne è la prova tangibile!

Vittoria Amato, redazione STC

BRANDIMARTE

Brandimarte 2.0

La fiorentinità che rinasce

Nel 2017 la storica azienda Brandimarte, fondata oramai sessanta anni fa da Brandimarte Guscelli, famosa per la lavorazione dell’argento, rinasce attraverso la voglia e la forza di Bianca Guscelli, nipote dello storico fondatore. Bisognava dunque aspettare la nuova generazione per assistere ad un nuovo inizio del marchio fiorentino, trasportato dall’entusiasmo di Bianca, la quale si è posta il grande obiettivo non solo di rinnovare lo storico brand, ma anche di avvicinare i giovani ad un settore, quello della lavorazione dell’argento, poco conosciuto dai neofiti. Il risultato è un Brandimarte “inedito”, che punta ad unire alla grande tradizione della lavorazione dell’argento battuto innovazioni e novità, con lo scopo di riportare l’argento lavorato nelle case di tutti. Dalla tavola fino a prodotti di gioielleria, obiettivo centrale di questo nuovo corso è l’incontro fra i gusti dei più giovani e di coloro che invece l’azienda la conoscono da più tempo. La notizia della rinascita del marchio è stata accolta con grande gioia da tutta la città di Firenze, da sempre orgogliosa delle proprie eccellenze; rappresentativo di tutti gli artigiani d’Oltrarno, Brandimarte occupa infatti un posto speciale nel cuore dei fiorentini, i quali non hanno dunque esitato a dimostrare direttamente alla giovanissima Bianca la loro gioia ed il loro supporto, sui social e non. La storia del noto argentiere, infatti, riporta la mente ad una Firenze d’altri tempi e ad una sua zona particolare, quell’Oltrarno meno conosciuto dai turisti ed invece apprezzatissimo dai fiorentini proprio perché non meno “glamour” delle altre zone; tra quelle botteghe di mestieri che non esistono più, le viuzze affascinanti e i locali quasi nascosti, il “Brandi” burbero, generoso e geniale, aveva dato lavoro ai ragazzi, agli operai e, per primo fra le aziende fiorentine, ai carcerati, creando formazione e rivoluzionando la lavorazione dell’argento. La grande storia dell’artigianato fiorentino dunque, di “quel mucchio di case ammassate in Oltrarno”, come scriveva Vasco Pratolini, prosegue adesso grazie a Bianca, che lavora lo stesso materiale di un tempo, come nonno Brandimarte aveva insegnato, ma in una bottega dalle prospettive rifiorite, che profuma di novità e di tradizione.

Francesco Noferi, redazione STC